Il vero nome della band era Martha and the Muffins, e la loro canzone più famosa era Echo Beach, che già che ci siamo ve la posto qui.
Ho cambiato il nome perché questi antipasti li ho preparati a sorpresa per il pranzo della festa della mamma mentre mia moglie puliva le scale e mia figlia se la dormiva: una scena sia lontana anni luce da quella newyorkese della no-wave in cui era nata la canzone del link , ma il tempo passa per tutti.
A Branzi c’eravamo andati in montagna lo scorso anno, ma questo formaggio lo conoscevamo già: abbiamo provato a usarlo per i pizzoccheri, insieme alla salvia e alle coste, così visto che ne avevamo un pezzo in frigo è partito l’esperimento.
Farina (200gr, ho scelto quella che lievita cui ho aggiunto un “booster” di un cucchiaino di bicarbonato), latte (200ml) e ovviamente Branzi e foglie di salvia. E il sale, che se non non lo mettete e poi dite che è colpa mia, ma è chiaro che ci va: son muffin salati, del resto.
Impasto tutto, metto in forno per venti minuti nei miei ormai indispensabili pirottini di silicone, e intanto faccio friggere l foglie di salvia fresche che userò come decorazione.
Siccome a friggere le foglie di salvia fanno in fretta, impiego gli altri cinque minuti prima della fine della cottura pe tagliare a piccoli dadini il branzi rimasto e mischiarlo insieme a foglie di salvia fresca sminuzzate con un paio di cucchiai di miele di acacia.
Quando il forno (nuovo, l’altro dopo diciassette anni di onesto servizio ha deciso di por fine ai suoi giorni) ha suonato il campanello, ho sformato i muffin, li ho lasciati raffreddare e li ho circondati con la dadolata.
La mamma festeggiata ha gradito, e pure la figlia che come sempre si è alzata con una fame che rende onore all’ appellativo che le davo da piccola di “millefauci”.
Quindi, anche stavolta, missione compiuta e Muffin finiti.
Martha, la cantante, non lo so che fine abbia fatto, ma mi aiuterò con google. Tanto adesso fuori sta piovendo, dove vado…