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Il menu di Natale, e di tante altre feste

Screenshot 2014-12-22 22.11.27A dire il vero è stato preparato per un’altra occasione (da queste parti c’è un sacco di gente che compie gli anni a una settimana dal Natale: auguri a Mauro, a Marilena e a mia sorella, uno in fila all’altro!) .
Così, ecco per voi l’elenco e le foto di un pranzo davvero speciale:
le ricette dei piatti che compongono questo menu seguiranno nei prossimi giorni. Intanto, lo aggiungiamo ai Meniu di Natale dei blogger di Cucinare Meglio. Con i nostri migliori auguri

ANTIPASTI
-Cestini di pasta brisèe con alberelli di ricotta e spinaci (le palline sono bacche rosa)
-Alberelli di pane da tramezzini con patè di tonno e lenticchie
-Cestini di bacon con insalatina di mele, mandarino e salmone

PRIMO
-Risotto ai gunfhi e formaggio Branzi con cialda di grana.
(trovate la ricetta in un post precedente)

SECONDO
-Purea con vaniglia (insaccato tipico brianzolo) con chutney di albicocche di Tipika Food

DESSERT
-Quadratini di torta paesana delle feste (senza uvette e p9noli ma con limone e cannella), panna vegatale e bacche di goji.

 

P.S. per completare il menu, una ghiotta scoperta che abbiamo fatto in questi giorni: Nils Landgren .  Consigliandovi i suopi straordinari album CHRISTMAS WITH MY FRIENDS vi ripetiamo i nostri auguri di buone feste.

 

Risotto con funghi, Branzi e cialda di parmigiano.

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Conoscete Tipika Food? beh, conoscetelo 🙂

SI tratta di un sito di e-commerce che cerca in tutta Italia i migliori prodotti gastronomici artigianali: dal miele alle marmellata, dal riso al farro, dalle conserve ai prodotti da forno…

E’ una start-up, ma una start-up vera nel senso che è online da poco più di un mese e ha appena iniziato una collaborazione con i blogger di Cucinare Meglio. A dicembre sono partite le prime confezioni di prodotti scelti dal loro catalogo, da testare nelle nostre ricette in cui, volendo, possiamo suggerire anche prodotti del nostro territorio che gli amici di Tipika testeranno a loro volta per valutare l’opportunità  di inserirli nel loro e-shop.

Così è nato questo risotto ai funghi porcini che utilizza il carnaroli dell’ azienda agricola Zacchetti-Crepaldi di Cascina Malpaga a Rosate ricevuto insieme al farro e a un chutney di albicocche che  saranno oggetto della prossima ricetta, i funghi porcini secchi del mio “fungiatt” di fiducia e il formaggio Branzi, che suggerisco a Gianfranco, la mascotte di TIpika Food.

Preparato il brodo (perché quando ci vuole ci vuole, nonostante il nome del blog: manzo, sedano, carota e cipolla) ho fatto soffriggere lo scalogno e poi tostare il riso sfumandolo, udite udite, con il Marsala dei Fratelli Carli che ormai sta diventando un must nella mia cucina :prossimamente vi racconterò le mie scaloppine fatte con questa delizia.

il riso cuoceva, e io tagliavo a dadini il Branzi, poi a metà cottura aggiungevo i funghi ammollati e lo zafferano e, alla fine, il Branzi e un pezzetto di burro per mantecare.

Nei canonici  cinque minuti in cui il rio riposava, ho preparato le cialde di parmigiano (lo sapete come si fa, vero: mucchietti  di parmigiano sulla teglia con carta da forno, grill caldo, teglia in forno fino a quando il formaggio si scioglie in una foglia sottile e dorata.

Mentre la cialda è ancora morbida, la poggiavo sopra il riso impiattato con un coppapasta quadrato e… buon appetito.

 

Lasagne con i funghi dall’ accento giusto.

FullSizeRender (1)Non amo molto gli champignon, un po’ perché da piccolo credevo che, così bianchi e sciapi, fossero i fantasmi dei funghi porcini di piccola taglia che la nonna faceva friggere con sommo gusto di tutti noi. E un po’ perché nelle pizzerie vengono sempre chiamati con l’accento sbagliato: chàmpignon, sorte che condividono con gli altrettanto maltrattati profìterol, ma che nemmeno lontanamente raggiungono il livello di  obbrobrio sintattico che tocca in sorte ai wurstel (un giorno mi riprometto di raccogliere i mille modi in cui viene storpiata la grafia di questi cosi che non ho ancora deciso se chiamare insaccati). Però…

Però una domenica mezzogiorno, con poco in dispensa e ancor meno voglia di uscire per andare in uno dei supermercati che ormai sono aperti non solo nelle settimane dell’ avvento (roba che da piccolo invece era quasi una festa: andare a far la spesa di domenica voleva dire che stava arrivando Natale, ora invece sono aperti sempre anche se è costantemente quaresima), ritrovanomi con un pacco di questi funghi albini nel frigo e allora via.

Aglio, olio (ne era rimasto ancora dall’evento #dedicatoame dei F.lli Carli) champignon tagliati a lamelle fungiformi e… l’accento deciso, proprio sulla o finale, glie l’ho dato grattugiando su questa preparazione un dado Star ai porcini, e il profumo si sentiva già in cottura.

Intanto sul pentolino si scioglieva il burro, amalgamandosi poi con la farina che anelava a farsi sciogliere nel latte per formare una besciamella che, su suggerimento di mia figlia, ho aromatizzato con un trito di rosmarino.

La giovane sperimentatrice aveva ragione: una volta mescolata agli champignon sugli strati di lasagne, questa besciamella al rosmarino aveva proprio il suo perché.

Lo abbiamo scoperto tutti con piacere dopo venti minuti circa di forno, quando il parmigiano che aveva abbondantemente velato l’ultimo strato di lasagne si era fatto dorato e croccante.