Va bene, lo ammetto. faccio uso di droghe. Ultimamente anche un uso smodato, specialmente da quando ho scoperto che fanno bene al morale, e anche alla salute. Sì perché è ormai da qualche anno che ho la mano leggera con il sale, e la pressione è effettivamente migliorata, e pesante con tutte quelle spezie che in tempi non sospetti venivano chiamate, appunto, droghe.
E’ per questo che ci sono ancora in giro negozi, i pochi rimasti ormai visto che tutti fan la spesa nei supermercati, che si chiamano drogherie, che cosa credete? Non è che potete andare là e comprare erbe psicotrope o polverine come quelle cantate da Pollon Combinaguai...
La mia droga non si chiama Julie, dotta citazione cinefila per bilanciare il cartone animato di prima, ma si chiama, udite udite “SUK” oppure “LA SAPORITA”: le usava anche mia mamma, e adesso che le ho ritrovate non le mollo più.
Così, visto che le avevo nel mio cassetto magico, mi sono lasciato ispirare dall’ ultima puntata di Mastechef e mi sono lanciato nella preparazione di una tajine che nemmeno Rachida.
Questa donna che si è trasformata in un meme vivente, provate a digitare Rachida e vedrete quante immagini del suo viso dall’ inesauribile “mimetica facciale” come diceva un mio amico accompagnate da frasi più saporite dei piatti marocchini.
La tajine che uso me l’ha regalata mia moglie un Natale di qualche anno fa, è elegante, blu intenso (non mia moglie, intendiamoci: la tajine) e quindi fa sempre bella mostra di sè in cucina anche quando non la uso.
L’altra sera, invece, ci ho messo un po’ di olio e di burro, poi ci ho fatto rosolare i bocconcini di petto di pollo che prima avevo messo in u nsacchetto infarinato con un mix di farina e, appunto, la mia droga LA SAPORITA. Poi ho tolto i pezzetti di pollo, ho aggiunto gli spinaci, ho rimesso il pollo e lo coperto con un mix di verdure (confesso: le ho comprate surgelate e già tagliate per fare prima, e per spendere di meno… zucchine e cornetti non sono di stagione e in alcuni negozi te li montano direttamente su oro).
Una bella spruzzata di zenzero, e poi a cuocere a fuoco lentissimo con la tajine coperta per circa 40 minuti, girando ogni tanto perché, come direbbe la donna più odiata ( a mio parere a torto: lo sapete che adoro i cartoni animati…) di masterchef: “Guardami che si no bruciano le tajine!”
Quando tutto è pronto, un bell’ anello di cous cous e in mezzo, la nostra tajine con a parte, per i più temerari, una ciotolina con la harissa, la salsa piccantissima tipica della cucina del Marocco. E se fosse l’abuso di Harissa a provocare le espressioni che rendono Rachida così simile a Wolfie, il cartone animato di Tex Avery? Intanto, guardiamoci questo capolavoro che non fa mai male e godiamoci la tajine col cous cous.