E’ da oltre trent’anni che pendolo in treno fra il mio paesello e Milano, e ieri sera ho notato una cosa insolita. Ogni anno, dopo sant’Ambrogio, le case via via sempre più numerose che si affacciano sui binari iniziavano una dopo l’altera a punteggiarsi delle luci colorate degli alberi di Natale.
Ieri sera no, ieri sera se ne contravano soltanto uno, o due: spero in un ritardo, ma ho la nettissima impressione che quest’anno di luci ne saranno accese ben poche. Siamo tutti incupiti, intristiti, arrabbiati, preda della paura di perdere quel poco che abbiamo che nemmeno ci accorgiamo del valore simbolico di quelle luci accese sui nostri balconi o alle nostre finestre.
Ancora prima che l’Europa diventasse cristiana, a Roma durante il solstizio d’inverno si festeggiava la festa del “Sol Invictus”, del sole che tornava a riprendere pèossesso del cielo dopo la notte più lunga dell’ anno. Non dovremmo scordarcelo mai: le luci di Natale sono il simbolo della rinascita dopo il buio, e così anche le candeline che nei paesi nordici incoronano la testa delle ragazzine vestita da Santa Lucia.
E qui arriviamo alla storia di Natale di oggi, quella di una Lucia che abbiamo conosciuto grazie ad alcuni post di Radio Siani: questa “radio della legalità”, nata e cresciuta in un fabbricato sequestrato alla mafia, da alcuni mesi produce e pubblica i video del canale YouTube di Lucia Esposito, chiamato “C’è Luce in Cucina”.
Figlia di una coppia di non vedenti, Lucia ha perso la vista all’ età di vent’ anni, e ovviamente la cosa le ha causato traumi anche psicologici non indifferenti, ma dopo un periodo di profondissima tristezza è riuscita a riprendere in mano la sua vita.
Moglie e madre, alla ricerca di uno spazio tutto suo Lucia ha riscoperto una passione di sempre e ha acceso le luci dei riflettori sulla sua cucina. Vederla muoversi con naturalezza fra ingredienti e fornelli, creare piatti della tradizione da condividere con tutti i suoi fan (perché Natale è anche condivisione) mostra in modo esplicito che davvero possiamo tutti uscire dal buio.
Con la forza dell’ impegno, la concretezza della volontà e anche con la leggerezza della luce. e delle luci: accendiamole anche quest’ anno, per illuminare il nostro bisogno di continuare a credere in un futuro fuori dal buio.
Grazie, Lucia Esposito, anche per la ricetta dei Mustaccioli 🙂